Farmaci e parodontite, una correlazione importante

Esiste un’interazione tra assunzione di farmaci e malattia del parodonto? Secondo i più recenti studi, la risposta sembra essere positiva.

Le cause principali sono da ricercare in determinati principi attivi contenuti, come vedremo più avanti, in alcune categorie di farmaci che determinerebbero non una patologia o una parodontite bensì un aumento del volume delle gengive, con conseguenti accumuli di placca che possono trasformarsi in gengiviti e infiammazioni del parodonto.

Con l’assunzione di farmaci stai riscontrando disagi alla tua salute orale? Un controllo da uno specialista in questi casi è fondamentale per intervenire per tempo evitando potenziali complicazioni.

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Parodontite e farmaci: ecco come e perché avviene l’interazione

Secondo quanto stabilito dalla nuova classificazione delle malattie parodontali e peri-implantari presentata a giugno 2018 in occasione del meeting EuroPerio9 (ovvero il più importante convegno a livello mondiale in tema di parodontologia), alcuni farmaci possono effettivamente essere i principali responsabili di malattie parodontali.

Si tratta in particolare di medicinali per il trattamento dell’epilessia, alcuni farmaci calcio-antagonisti usati come anti-ipertensivi, i medicinali immunoregolatori come le ciclosporine utilizzati in soggetti trapiantati e i contraccettivi orali se utilizzati in alte dosi.

La diretta conseguenza dell’assunzione è, in alcuni casi, l’aumento del volume gengivale che favorisce l’accumulo di placca. Una gengivite di questo tipo può ostacolare le normali pratiche casalinghe legate all’igiene orale, come l’uso dello spazzolino o del filo interdentale, provocando gengiviti e infiammazioni.

Ecco perché è fondamentale in queste circostanze ricorrere tempestivamente a uno specialista: il trattamento necessario, infatti, può variare in base alla gravità e all’alterazione gengivale e può andare dalla rimozione professionale di placca e tartaro fino alla rimozione chirurgica della gengiva in eccesso. Sarà comunque l’ odontoiatra a proporre al paziente la soluzione migliore e meno invasiva per la risoluzione del problema.


Parodontite e antibiotico-resistenza

Accanto alla rimozione meccanica di placca e tartaro, ossia la terapia principale della parodontite, il dentista può prescrivere al paziente degli antibiotici, allo scopo di contrastare i batteri situati all’interno della placca.

La cautela nell’uso degli antibiotici, tuttavia, non è mai troppa e soltanto nei casi più gravi di malattia parodontale andrebbe affiancata la prescrizione di antibiotici alla consueta pulizia sotto-gengivale effettuata nello studio di un dentista. Sono da evitare, in ogni caso, il fai-da-te e l’autoprescrizione di antibiotici da parte del paziente.

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